Una nuvola di metano senza precedenti copre il nord Europa
Gli esperti stimano che siano già state emesse nell’atmosfera circa 115.000 tonnellate di metano, il che equivarrebbe a 9,6 milioni di tonnellate di CO2, ovvero alle emissioni di due milioni di auto a benzina per un anno intero. Un disastro ecologico e climatico senza precedenti.
Ed è che la nuvola di metano proveniente dalla fuga del gasdotto Nord Stream è stata rilevata sulla Norvegia. A lanciare l’allarme è l’Osservatorio internazionale delle emissioni di metano (IMEO), che ha analizzato le immagini satellitari degli ultimi giorni del nord Europa in relazione alle perdite dai gasdotti Nord Stream nel Mar Baltico.
I ricercatori di GHGSat, che utilizzano i satelliti per monitorare le emissioni di metano, hanno stimato che la velocità di fuga da uno dei quattro punti di interruzione sia di 22.920 kg all’ora. Ciò equivale a bruciare circa 286.000 kg di carbone ogni ora, hanno affermato in una nota.
La guardia costiera svedese ha riferito venerdì che la quantità di gas che fuoriesce dalla breccia nella sua zona di esclusione è diminuita, dopo aver osservato la situazione dall’alto. La causa delle tre rotture quasi simultanee dell’oleodotto non è stata confermata, ma i funzionari tedeschi e statunitensi hanno affermato che l’incidente sembrava essere un sabotaggio.
Una “enorme nuvola di metano”
Come ha detto a Bloomberg lo scienziato David McCabe, un esperto dell’organizzazione Clean Air Task , tra 20 anni, “una tonnellata di metano ha un impatto sul clima che è oltre 80 volte maggiore dell’anidride carbonica”, il che rende questa perdita qualcosa di “molto preoccupante”.
Dal 26 settembre al 29 settembre il raggio visivo delle bolle si era ridotto dai 700 metri iniziali, a circa 520 metri dell’altro giorno. E il giorno successivo è sceso a 290 metri. Si osserva anche un’analoga riduzione della concentrazione stimata di metano fuoriuscito dalla rottura della condotta.
